La Carcaraia, un bianco fazzoletto di calcare racchiuso tra Pisanino e Tambura e tra Roccandagia e Cavallo, è stata, e lo è tutt’ora, meta ricca di fascino per gli speleologi. Nasconde dentro di sé l’Abisso “ Paolo Roversi”, la grotta più profonda d’Italia con i suoi 1.350mt di dislivello, circondato da un complesso carsico profondo ed esteso a cui si accede da pochi ingressi. Ben cinque di questi (A. Saragato, A. Mani Pulite, A. Perestrojka, A. Roversi, Buca del Selcifero o Abisso Chimera) oltrepassano i – 1000mt di profondità, il che rappresenta un’altra caratteristica pressoché unica in Italia, a maggior ragione considerando la modesta estensione del bacino della Carcaraia.
Inizialmente visitata negli anni ’60 alla ricerca del bacino di assorbimento della sorgente del Frigido che si trova sul versante opposto della montagna, la Carcaraia a tutt’oggi ha rivelato solo in parte i suoi segreti.
Le numerose colorazioni effettuate con traccianti hanno recentemente svelato un’altra particolarità di questa valle: non solo le acque vengono convogliate verso la sorgente del Frigido a Forno alle pendici del versante mare del Monte Tambura, ma anche, ed anzi per la maggior parte, verso le bellissime sorgenti di Equi Terme, oltre il crinale del Pizzo d’Uccello. E chissà quante sono ancora le verità da portare alla luce!
Sulla traccia del sentiero dei meno mille, vi attende un avvincente viaggio nel cuore delle Alpi Apuane tra le meraviglie naturali di questa ampia conca lunare. Con i sacchi in spalla, attraverso grandi scenari calcarei, di fuori e di dentro, scoprirete il paesaggio scolpito dal tempo e dall’uomo. Ma sarà anche un cammino di conoscenza delle esplorazioni, delle scoperte, delle teorie e convinzioni, e soprattutto dei misteri della Carcaraia.